La penisola dello Yucatan è una destinazione estremamente ricca di cose da fare, vedere e vivere. Il nostro viaggio in questa parte del Messico è stata una vera avventura che ci ha portato a calarci con una corda in un cenote Maya, ad ammirare i coccodrilli a meno di un metro di distanza, a scoprire templi e rovine antiche nella foresta tropicale. Tutto questo e molto altro lo abbiamo vissuto durante la nostra settimana nello Yucatan. Una serie di escursioni emozionanti verso diverse località sempre partendo dalla nostra base, il villaggio Viva Wyndham Azteca di Playa del Carmen.
Escursioni e avventura family in Yucatan
Lo Yucatan è una regione geografica del Messico meridionale che comprende tre stati del Messico: Quintana Roo, Campeche e Yucatan. La regione è molto ampia e i trasferimenti sono abbastanza impegnativi, per questa e altre ragioni ci siamo affidati a Press Tours, tour operator che si occupa di organizzare escursioni sulla Riviera Maya in diverse destinazioni dello Yucatan. Con loro siamo partiti per due escursioni, la prima Rio Lagartos ed Ek Balam, la seconda al Cenote Maya e Chichen Itza. Il sito di Tulum lo abbiamo visitato da soli con un’auto a noleggio in quanto localizzato a soli 60 minuti d’auto dal nostro resort.
Escursione a Rio Lagartos ed Ek Balam
Di questa escursione non dimenticheremo mai l’incontro con i coccodrilli e la bellezza del sito Maya di Ek Balam (il giaguaro nero), ma torniamo all’inizio di questa fantastica avventura con i bambini.

Spalmati di fango alle saline rosa di Rio Lagartos
Di mattino presto il van di Press Tour passa a recuperarci al nostro villaggio Viva Wyndham Azteca di Playa del Carmen, con i nostri ragazzi e con alcuni altri compagni di viaggio partiamo in direzione nord. Il tragitto verso Rio Lagartos è abbastanza lungo, sono circa 4 ore di auto. Il percorso taglia la foresta tropicale e alcuni villaggi Maya, interessante scoprire la realtà di questo paese fuori dalle zone più turistiche. I villaggi sono molto semplici, una chiesa in stile coloniale, alcuni negozi, poche case, per lo più radunate lungo la strada principale. Le popolazioni Maya locali vivono in semplicità utilizzando ancora delle capanne in legno per alcune attività, come preparare il pranzo ad esempio, vicino a delle modeste costruzioni dove tengono le amache per dormire.

La laguna di Rio Lagartos
Una sosta in un negozio di souvenir, i passaggi per le scimmie che passano sopra la strada, tutte le cose interessanti che ci racconta Daniele, la guida italiana di Press Tours, sulla natura e gli animali di questo territorio, e sinceramente anche l’aria condizionata, dato che fuori l’umidità era altissima, rendono il viaggio meno pesante. La zona di Rio Lagartos è un settore dove le acque sotterranee che danno origine ai cenotes, una specie di laghi sotterranei di acqua dolce in cavità carsiche, incontrano il mare. In questo luogo così straordinario e talmente simile ad un fiume, tanto che al tempo gli spagnoli gli hanno dato un nome sbagliato (non si tratta infatti di un fiume ma di una zona costiera), lasciamo il nostro van per montare su alcune imbarcazioni a motore.

Coccodrillo a Rio Lagartos
Non facciamo in tempo a mollare gli ormeggi che subito abbiamo avuto la fortuna di avvistare il primo coccodrillo, non senza un pizzico di timore. Affascinante vedere da vicino questi temibili rettili in tutta la loro fisicità e bellezza, non sapevamo che nuotassero con la bocca aperta e che dentoni avessero! L’area di Rio Lagartos è una particolare biosfera dove trovano casa numerose specie di uccelli, tra questi vediamo da vicino aironi, pellicani, un tipo d’aquila locale, cormorani e infine i bellissimi fenicotteri rosa dopo un percorso in barca lungo i canali del parco naturale.
L’escursione prevede anche una sosta alle bellissime saline rosa dove è possibile cospargersi il corpo con l’argilla bianca, come fanno i nostri ragazzi, Giulia non può essendo in gravidanza. Pranzo nel piccolo villaggio di pescatori di Rio Lagartos in un locale affacciato sulla laguna, in tavola una parigliada de pescado, in pratica un piatto misto di pesce fritto e alla piastra, con tortillas e nachos. Assaggiamo un po’ di tutto apprezzando, bambini compresi.
Nel pomeriggio ci aspettano ancora due mete, il sito di Ek Balam e il villaggio locale Maya. Ek Balam, tra i diversi siti maya che abbiamo visitato, è quello che ci è piaciuto di più. Immerso nella foresta tropicale sbuca quasi dal nulla, è meno frequentato e oggettivamente è forse quello che permette di sentire maggiormente la magia del luogo. Si tratta di una vera e propria cittadina con tanto di mura, porta d’ingresso alla città, diversi templi, stele, l’osservatorio astronomico e una grande piramide dove è possibile salire a piedi.

La grande piramide di Ek Balam
Arrampicarsi su questi altissimi gradini è un pizzico impegnativo ma giunti in cima lo spettacolo della giungla che di perde sino all’orizzonte è un vero spettacolo. La piramide principale ospita anche la tomba di un antico governatore, l’ingresso è caratterizzato da una grande bocca dentata, qualcuno dice quella del giaguaro che ha dato il nome al sito, qualcuno che rappresenterebbe il mostro terrestre. Di fatto è qualcosa di incredibilmente bello con diversi bassorilievi e rappresentazioni. Una curiosità è un dipinto su di una parete della tomba, rappresenta due uomini bianchi, alti e con la barba, che parlano con i notabili maya, bassi e di pelle scura, la prova che Colombo non è stato il primo da queste parti? Nel sito si possono vedere anche delle stele e un campo di pelota, lo sport sacro dei Maya.

La bocca del mostro terrestre o del giaguaro a Ek Balam
Ultima tappa dell’escursione è il piccolo villaggio Maya. Le gente del posto vive ancora in modo estremamente semplice. Complice il clima, con una temperatura media pressoché costante, le attività si svolgono prevalentemente all’aria aperta o in capanne di legno con il tetto di canne. I Maya di oggi dispongono anche di costruzioni in muratura, generalmente una stanza dove sono appese le amache (che realizzano loro), si dorme qui, di letti non ce ne sono. È interessante incontrare queste persone anche se forse la presenza del negozio attiguo rende la cosa un pizzico troppo turistica.
Questa prima escursione è stata qualcosa di speciale, un giusto mix tra natura e avventura. Ci siamo sentiti un po’ Indiana Jones tra coccodrilli e antichi templi maya. L’esperienza viene condotta in piena sicurezza e pertanto la riteniamo adatta anche a chi ha bambini piccoli, e di fatto con noi c’era anche una bimba di poco più di un anno, chiaramente sempre sotto il controllo attento dei genitori. L’escursione dura dal mattino alla sera, fortunatamente durante i trasferimenti in pulmino c’è il tempo per riposarsi un po’ e magari schiacciare anche un pisolino.
Escursione al Cenote Maya e Chichen Itza
Si parte sempre al mattino presto dopo colazione dal nostro Viva Wyndham Azteca con Press Tour. Il pulmino è puntuale e, forse ancora un po’ assonnati, ci avviamo lungo le strade dello Yucatan, verso la prima tappa della nostra escursione, il cenote Maya. La strada anche in questo caso è lunghetta, passiamo dai villaggi rurali dove, grazie alla nostra guida che parla italiano, comprendiamo un po’ di più della cultura e della vita quotidiana delle popolazioni Maya. Cosa fanno per vivere, le comunità, la tecnologia che arriva anche qui con telefoni e televisioni ma si viaggia in piedi nel cassone del camion.
Dopo una pausa intermedia in un grande negozio di souvenir arriviamo al Cenote Maya. I cenote sono in pratica delle grandi cavità sotterranee riempite di acqua che per i Maya antichi rappresentavano fonte di vita e un collegamento con l’inframundo (una specie di mondo sotterraneo), tanto che erano utilizzati anche per dei cerimoniali sacri. Ce ne sono molti in Yucatan, qualcuno a cielo aperto, qualcuno è ancora una grotta e qualcuno è un misto, in quanto dispone di alcune fessure sulla volta dalla quale filtra il sole creando un effetto magico, di questo ultimo tipo è quello che visitiamo noi.

Dentro al Cenote Maya
Facciamo prima un breve percorso nella giungla dove ammiriamo piante e fiori tipici, poi un breve cerimoniale Maya di buon augurio con un vero shamano maya, molto coinvolgente a dir la verità tra un altare con offerte, il fumo dell’incenso e le parole in lingua maya originale. Successivamente ci cambiamo e ci prepariamo per scendere nel cenote indossando solo il costume da bagno. Chi lo preferisce si può calarsi direttamente con le corde al centro del lago sotterraneo, lo fa Fabio e Simone, mentre le ragazze di famiglia scendono più rilassatamente lungo le scale.
L’ambiente sotterraneo è qualcosa di meraviglioso. La luce solare filtra dalle fessure nella volta e crea giochi di luce che riflettono sull’acqua che assume tinte dal verde smeraldo al blu intenso, si mescolano alle forme delle radici degli alberi che si immergono nell’acqua, bellezza allo stato puro. Si può fare il bagno e lo facciamo, divertendoci pure con una zipline interna e qualche piattaforma da dove tuffarsi nel blu e nuotare tra i molti pesci che popolano il cenote. L’acqua è bella fresca, piacevole data la temperatura esterna di circa 28°C, si fa un po’ fatica a nuotare perché è proprio acqua dolce ma per chi lo desidera sono disponibili anche delle ciambelle o dei giubbini salvagente.
Il pranzo lo facciamo direttamente al cenote dove è allestito anche un ristorante gestito direttamente dalla famiglia maya. Assaggiamo tra le altre cose le tortillas fatte a mano e cotte nel forno a legna o fritte, il riso e il pollo, nachos e tacos, i buonissimi fagioli, gusti particolari ma abbiamo mangiato quasi tutto. Ripartiamo quindi per la prossima meta, il sito di Chichen Itza.

Il nostro pranzo messicano
Inserito tra le meraviglie del mondo è un complesso molto bello anche se affollato con delle costruzioni di notevoli dimensioni come la piramide principale (foto in evidenza sopra) e il grande campo di pelota. Il sito è zeppo di turisti e fatichiamo un po’ a percepire la stessa sensazione che abbiamo provato a Ek Balam ma in ogni caso è una meta da vedere. Tra le cose da non perdere i bassorilievi del grande campo di pelota con gli anelli dove passava la palla di caucciù, la sala delle mille colonne, il cenote sagrado e immancabile la classica foto sotto la grande piramide, dove non si può salire però.

La grande piramide di Chichen Itza
Di questa escursione ci portiamo a casa il ricordo indelebile del bagno nel cenote e l’immagine della grande piramide di Chichen Itza. L’esperienza è adatta anche ai bambini che forse apprezzeranno di più il cenote di quanto le rovine Maya, ma è comunque una cosa da vedere. Durante la nostra visita a Chichen Itza il sole picchiava parecchio perciò un cappellino è molto consigliato.
Escursione ai templi di Tulum
Quello di Tulum è un sito archeologico interessante e dal punto di vista paesaggistico molto affascinante. Affittiamo l’auto al mattino da Maggiore (circa 75 Euro compreso il pieno di benzina e l’assicurazione all inclusive al 100%) e partiamo alla volta di Tulum. Quasi tutto autostrada, non abbiamo difficoltà dopo circa un’ora di percorso a trovare l’ingresso del sito Maya.
L’ingresso al sito costa circa 6 Euro a persona, i bambini non pagano. Si tratta di una serie di costruzioni in prossimità alla linea di costa intervallata da scogliera e piccole spiagge. I diversi templi sono particolarmente belli, un po’ per lo sfondo del mare un po’ perché abbastanza in buono stato conservativo, specialmente quello del vento e il palazzo principale sul mare.

Una piccola iguana a Tulum
Il sito è molto curato, erba tagliata e percorsi segnati. Divertente la massiccia presenza al sito di iguane e coati. Bellissimo anche se restiamo più affezionati a quello più avventuroso di Ek Balam con meno confusione e negozi. La visita è adatta a persone di ogni età, anche i bambini. Il parcheggio è a pagamento, circa 8 Euro, si paga alla cassa automatica prima di uscire.
Avevamo previsto durante questa escursione di visitare anche il sito di Cobà (da vedere) ma il caldo in questa giornata era particolarmente pesante e abbiamo dovuto rinunciare perché dopo il primo sito ci sentivamo abbastanza stanchi, sarà per il prossimo viaggio!
Le informazioni utili per le escursioni in Yucatan
Le escursioni organizzate da Press Tours alle quali abbiamo preso parte avvengono con guida in italiano e personale preparato. Portatevi dell’acqua nello zaino e magari un detergente igienizzante per le mani tipo gel. Chiedete nei ristoranti se la frutta e la verdura sono lavate con acqua purificata, stessa cosa per il ghiaccio (se fatto con acqua purificata). Nei siti in mezzo alla foresta e alla laguna meglio avere un buon antizanzare, ne abbiamo parlato qui. Noi abbiamo utilizzato il Moskito Guard di produzione inglese. Utili anche un cappellino per il sole, una mantella o un ombrello per la pioggia, il tempo può cambiare da un momento all’altro.
La guida dello Yucatan di Lonely Planet ci è stata utile per farci un’idea di cosa avremmo visto e per scegliere le escursioni in base alle nostre esigenze e preferenze.