Treviso il primo luna park ecologico
Un mondo senza inquinamento, ecosostenibile ed ecologico potrebbe sembrare un’utopia, anche se e’ il sogno di molti e potrebbe sembrare irrealizzabile. Si e’ vero potrebbe essere un sogno, ma da mamma penso e spero, se ognuno di noi nel nostro piccolo usasse dei modesti accorgimenti, qualcosa sicuramente potrebbe cambiare in meglio. E qualcosa succede a Treviso.
E come me la pensa anche Bruno che a Nervesa di Battaglia in provincia di Treviso, un paesino, pochissimo conosciuto a dir la verità ma ora non più, ha creato il primo luna park per bambini e adulti utilizzando zero elettricita’, il Luna Park ai Pioppi.
Si hai capito bene, al posto di montagne russe super costose, ci sono degli scivoli vertiginosi, dove la velocita’ di discesa e’ data solo dalla pendenza e dal peso della persona. Ma anche la classica giostra con i seggiolini che ruota ad energia elettrica e’ stata sostituita una artigianale, dove la spinta e’ data dalle persone che si aggrappano a queste funi, incredibile!
Il fantomatico e pauroso giro della morte non puo’ mancare ma a farlo sarai tu all’interno di una gabbia di protezione che, spingendoti, ti farà girare di 360 gradi.
50 solo le attrazioni in totale in questo parco, ci sono anche le classiche altalene, il pendolo, le catenelle e gli scivoli.
Questo luna park in provincia di Treviso e’ il primo luna park eco sostenibile, nato dall’idea di un ristoratore che voleva creare un paio di giochi per i bambini in maniera tale che i genitori si godessero il pranzo mentre i piccoli si divertivano. Oggi il parco e’ gratuito e aperto a tutti, l’unico obbligo e’ di consumare il pranzo nella sua osteria (e mi sembra il minimo).
Questa storia potrebbe essere uno spunto di riflessione per tutti quei ristoratori che pensano che sia difficile gestire un piccolo angolo giochi all’interno della loro attività! Bruno, il proprietario di questo ristorante conta circa 50.000 presenze all’anno, secondo voi il parco se lo è ripagato?
Secondo me ci dovrebbero essere più Bruno in Italia! Bravo Bruno!