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Sopravvivere al Jet Lag con bambini

Come combattere il jet lag con i bambini

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Chi ama viaggiare sa che optando per destinazioni molto lontane bisogna mettere in conto il fuso orario, non sempre facilmente gestibile con i bambini, soprattutto se sono piccolini. Molte volte il jet-lag crea anche a noi adulti qualche scompenso come sonnolenza, variazione della sensazione del senso di fame, emicranie e nervosismo, figuriamoci nei bambini.
Questo non vuol dire che bisogna rinunciare ad un viaggio da noi tanto desiderato. Ci sono piccoli trucchi naturali per ridurre i problemi legati al cambio di fuso orario. Dico rimedi naturali perché non siamo dei medici e non ci permetteremmo mai di sostituirli consigliandovi di utilizzare o meno alcuni farmaci.

Ecco i nostri migliori consigli
Almeno una settimana prima di partire fare una vita sana e tranquilla, intendiamo dormire adeguatamente, mangiare sano e cercare di non stancare troppo i bambini con attività motorie. Questo vi permetterà di arrivare al giorno della partenza riposati e di affrontare il cambiamento in maniera più serena.
Approfittate in aereo di riposarvi il più possibile (se ci riuscite) in maniera tale da affrontare gli eventuali disagi dei bimbi in maniera soft, e laddove fosse possibile, far riposare il più possibile anche loro.
A destinazione cercate di assecondare il ritmo giorno notte, anche se magari le prime giornate saranno un po’ più lunghe. Ricordatevi è sempre più facile gestire un allungamento delle giornate e quindi viaggiare verso Ovest, che un accorciamento, viaggiando cioè verso est.
Scegliete una destinazione compatibile con i vostri ritmi famigliari, non cercate mete stancanti, almeno i primi giorni di arrivo, oppure se potete allungate il viaggio di almeno un giorno.


I ritmi della fame saranno anch’essi scombussolati, i bambini probabilmente si sveglieranno con un appetito da leoni al mattino. Per evitare risvegli notturni cercate di farli cenare adeguatamente e eventualmente lasciate sul comodino acqua e qualche snack da mangiare durante la notte.
Cercate di far riaddormentare il bambino se si sveglia di notte, ma se questo non sarà possibile assecondatelo, poverino non è un robot.
Cercate di ricreare anche in viaggio le routine casalinghe (lavarsi i denti, pipì, storiella della buonanotte) oltre a dargli sicurezza, vedrà che il ritmo giornaliero sarà rimasto invariato dandogli consapevolezza che sarà l’ora giusta per dormire.


Ricordate che potrebbe anche svegliarsi più volte durante la notte per fare la pipì, come per il ciclo della fame e del sonno anche i bisogni biologici seguono un loro ritmo.


L’u
ltimo consiglio che ci sentiamo di darvi è che anche se il bambino subisce la sindrome del cambio del fuso orario, non chiudetevi in albergo o in villaggio, uscite e fate tutto quello che è in programma. Il bambino ha bisogno di avere genitori sereni vicino anche in vacanza, non genitori arrabbiati con lui perché non si è adattato. Ricordate che lui non lo farà apposta, ci sono molti adulti che soffrono di questa sindrome, soprattutto, che lui è solo un bambino.

photo credits Jeff Meyer

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