Gravidanza, la sindrome del nido che colpisce tutte le future mamme
La sindrome del nido è una sindrome che colpisce tutte le donne nell’ultimo trimestre di gravidanza. La voglia di sistemare ogni cosa in vista del parto e in particolar modo la casa, fan sì che tutte le future mamme e tutti i futuri papà negli ultimi tre mesi di gravidanza ne vengano colpiti. Si vedono papà che iniziano e finiscono in tempi brevissimi lavori di muratura, donne in gravidanza che fanno decluttering buttando nella spazzatura gran parte delle cose accumulate in tutta una vita, futuri genitori che ri-arredano tutta la casa. Questi sono solo alcuni comportamenti dovuti alla sindrome del nido che portano nei mesi precedenti al parto a cambiare l’ambiente che accoglierà il nuovo membro della famiglia.
Se, nonostante il pancione, hai già iniziato a pulire meticolosamente come non hai mai fatto la tua abitazione, se hai iniziato a pensare di cambiare mobili o ad arredare la cameretta non pensare di essere una pazza, è la norma, stai solo “soffrendo” della sindrome del nido.
Ma in che cosa consiste la sindrome del nido nello specifico?
In che cosa consiste la sindrome del nido
Riordinare per fare spazio. La smania di preparare tutto per il parto e per la nuova famiglia che sta nascendo spinge la donna a riordinare la casa eliminando tutto il superfluo. Solitamente si inizia con la camera che accoglierà il bambino per poi passare agli altri spazi, come la camera dei neo genitori che vorrebbero sia perfetta per accogliere il nuovo bimbo, alla cucina o al soggiorno.
Molte mamme che attraversano questa fase di riordino sono spinte anche al rinnovo dei locali. Così con il pancione spesso le si vede arrampicarsi sulle scale per dipingere i muri o a spingere carrelli enormi all’Ikea perché hanno fretta di sostituire qualche mobile datato o hanno fretta di dare un nuovo aspetto alla loro casa.

In questa fase solitamente i futuri papà, anche quelli più poltroni, seguono le loro compagne e si avventurano nella sistemazione della casa o nel rinnovo della stessa. Questa fase è quella che stiamo vivendo proprio ora, silenziosamente guardandoci negli occhi abbiamo deciso di finire tutti quei lavori lasciati in sospeso, cose di poco conto ma che hanno bisogno di tempo per essere sistemate. Così dopo aver pulito la cucina meticolosamente e pulito il forno almeno mille volte (che fatica), Fabio ha comprato i comodini di camera nostra e assieme abbiamo sistemato tutti i vestiti. Analogamente è successo per la parete del soggiorno che per molti mesi è rimasta intonsa e alla quale abbiamo deciso di dare una nuova vita con i quadri di Desenio.
Fare le grandi pulizie. Avete presente quando vi viene la smania dell’ordine e della pulizia? Ecco quell’esatto momento in cui vedete che tutto è sporco e in disordine, quando iniziate con mille detersivi e mille spugnette a spostare mobili, quadri, pulire le fughe di tutte le piastrelle. Ecco quel momento tanto desiderato da ogni donna, che normalmente viene “rimandato a data da destinarsi” per poca voglia, arriva quando il nostro corpo si sta preparando ad accogliere il nuovo arrivato. Tutto deve essere perfetto per il momento dell’arrivo, tutto deve essere super pulito nemmeno fossimo all’interno della pubblicità del Lysoform 🙂
Eliminare il superfluo. Altro che Marie Kondo, noi donne in gravidanza questo metodo di eliminare tutto ciò che non ci serve lo conosciamo da anni. Così apriamo armadi, ripuliamo i sottoscala, ci arrampichiamo nelle soffitte per eliminare tutto ciò che da tempo è inutilizzato. Non so se questa pratica è legata al fatto che inconsciamente vogliamo far spazio per il piccolino o piccolina che portiamo in grembo o forse perchè abbiamo solo bisogno di eliminare l’inutile che ci circonda fisicamente per poi farlo anche mentalmente e concentrarci sulla nuova vita che ci aspetta, però è fantastico che questa fase colpisce tutte le future mamme e i futuri papà.
Preparare la cameretta. Nonostante il piccolo neonato non abbiamo bisogno di nulla se non il nostro amore e le nostre attenzioni come genitori, tutti e dico tutti preparano la cameretta o un angolino della casa dedicato al piccolino. E’ come se volessimo prenderci cura di lui o lei ancor prima del suo arrivo “curando” ogni piccolo angolo che lo accoglierà.
Noi abbiamo già sistemato il settimino che ha accolto i suoi primi vestiti, preparato la culla che dobbiamo ancora montare, ordinato i pannolini e i prodotti per la sua igiene. Piccole cose che però raccontano di un amore a prima vista già nato dalla prima ecografia, quando abbiamo visto il suo cuoricino battere per la prima volta.
Come sopravvivere alla sindrome del nido
Sebbene la sindrome del nido ha tanti lati positivi, come quello di sistemare le cose che rimandiamo da tanto tempo, ha dei limiti dati dalla fatica fisica e mentale che la futura mamma e il futuro papà andranno ad affrontare e alle volte all’impegno economico che ne deriva dai cambiamenti che si hanno in mente. Come fare a sopravvivere quindi alla sindrome del nido?
Lasciar fare. La prima cosa da fare è lasciare fare (scusate il giro di parole). Non limitare la futura mamma e il futuro papà che in quel momento stanno agendo con il cuore in mano a fin di bene per la loro nuova famiglia. Probabilmente la stanchezza e i sacrifici che andranno ad affrontare saranno appagati dalla soddisfazione di aver fatto qualcosa di eccezionale per loro. Di certo è che soprattutto noi mamme dobbiamo accettare alcune limitazioni che il nostro corpo ci crea, quindi evitare di arrampicarsi, fare lavori troppo stancanti, spostare materiale troppo pesante…
Farsi aiutare. Se siamo presi dal raptus della sindrome del nido chiediamo aiuto ai nostri cari, ai nostri amici o a qualsiasi persone che ci può alleggerire e fare un po’ di lavoro per noi. Molto spesso noi mamme crediamo di essere delle wonder woman e di riuscire a fare tutto perché “come lo facciamo noi non lo fa nessun altro”. Premesso che questa affermazione è discutibile (molto spesso io sono la prima a credermi una wonder woman) è bene chiedere aiuto e accettare che probabilmente gli altri hanno un metodo di lavoro diverso ma che si arriva poi allo stesso risultato.
Accettare i propri limiti. Non eccediamo nel fare cose che non riusciamo a gestire, accettiamo i nostri limiti dati dal meraviglioso periodo che stiamo vivendo senza innervosirci e senza arrabbiarci con gli altri. Vi faccio un esempio, è da un paio di mesi che vorrei andare in soffitta a sistemare le cose accumulate in tutti questi anni, poi mi dico che è inutile faticare e se sono rimaste lì fino ad adesso possono rimanere ancora un paio di mesi senza problemi 🙂
Fammi sapere anche tu sei hai sofferto della sindrome del nido e come sei riuscita a gestire la situazione nei commenti qui sotto!