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Riflessione di una mamma

riflessione

Riflessioni e pensieri sparsi di una mamma sempre in viaggio

Ho appena chiuso le valigie, la prossima partenza è vicina, si va in Baviera, ma come ogni volta prima di partire per un nuovo viaggio mi sale l’ansia. Questa volta staremo via una settimana, nulla di che ma una settimana di scuola vuol dire perdere innumerevoli compiti che sono da recuperare, compiti che nessuno ti sconta e nessuno ti regala. In valigia, come sempre, abbiamo messo i quaderni, i libri e il pennaiolo, perché le vacanze sono d’estate, non durante l’anno scolastico. Così dicono. Merita una riflessione.

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Di fare vacanza a me non è mai interessato granchè, anche se forse in alcuni momenti ne avrei avuto bisogno, ma viaggiare per noi è indispensabile, è la nostra vita. Poco importa il prezzo da pagare, lavorare fino a notte fonda quando si vive la vita che si vuole è il minimo, ma mi domando quanto sia giusto per i miei figli vivere delle esperienze e allo stesso tempo fare tutto ciò che dovrebbero fare come fosse un giorno ordinario di scuola.

Penso che la vita vera, non sia all’interno del mura domestiche, e nemmeno tra i banchi di scuola. Ma questa consapevolezza l’ho avuta dopo, quando maturando ho capito che il mondo vero non era racchiuso nella vita di tutti i giorni. Loro sono piccoli e ancora questa consapevolezza ovviamente non la possono avere, possono solo fidarsi di mamma e papà e sperare di capire un domani il perché di tanto sacrificio.

Abbiamo avuto la fortuna però di incontrare nella nostra strada una maestra, che forse maestra non era, ma era più un’educatrice. Lei ai bambini insegnava le lezioni in giardino, insegnava la matematica muovendosi, insegnava a leggere i libri perché lei per prima era un’appassionata, non perché si doveva fare. In due anni con lei no mi sono mai sentita in difficoltà, e nemmeno in difetto, mi sono sentita accolta come una mamma e un papà fuori dagli schemi, che però nel loro modo di vedere la vita stavano insegnando tantissime cose ai propri figli. Ci siamo sentiti capiti ed accolti. Ancora adesso non perde occasione, nonostante i miei bimbi non siano più dei suoi alunni, di manifestare interesse sincero verso chi ha una visione della vita diversa.

Mi piacerebbe partire più tranquilla, con il carico delle cose da fare, ma con la serenità di trovarmi di fronte chi capisce che queste esperienze nel bene e nel male costruiranno una parte importante della personalità dei mei bimbi.

Non mi arrendo, non ci arrendiamo, continueremo a viaggiare e continueremo a farlo con i libri nella valigia. E se mai si saranno dimenticati di recuperare qualche compito, loro non lo sapranno mai, ma per me sarà molto più importante essere consapevole che avranno imparato qualcos’altro, fuori dalla normale vita quotidiana.

Viaggiare vuol dire vivere.

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