Alla scoperta dell’Isola di Roma, l’Isola Tiberina
Per chi viene a Roma, ma anche per chi ci abita, è sicuramente d’obbligo visitare il Colosseo, i Fori, San Pietro e il Vaticano, Castel Sant’Angelo… Noi però consigliamo una visita un po’ speciale, che non ruberà molto tempo, ma che sicuramente emozionerà bambini e adulti!
Si tratta della piccola Isola di Roma, l’Isola Tiberina, così chiamata dal nome antico del Tevere, cioè Tiber. Qui sarà possibile trascorre un po’ di tempo, esplorando tutti i suoi particolari angoli, stando a diretto contatto con il fiume e con il bel sole romano: sarà possibile anche riposarsi e giocare in assoluto relax, sentendosi per un po’ completamente fuori dal mondo!
L’Isola è legata alla nascita stessa di Roma: qui infatti, già prima della fondazione della città, vi erano numerosi mercanti stranieri che sfruttavano questo luogo come comodo attraversamento fluviale. Molte sono le leggende legate ad essa: si dice ad esempio che al tempo dei romani avesse la forma di una nave a tre remi, la stessa che, sempre secondo il mito, trasportò il dio della medicina Esculapio, sotto forma di serpente, da Epidauro a Roma, per far cessare la brutta peste che aveva colpito la popolazione.
Sorse dunque qui il primo “ospedale” antico – certo molto diverso da quelli moderni – ed è curioso vedere come anche oggi l’isola ospiti uno dei più importanti ospedali della città il “Fatebenefratelli” e parte dell’ospedale israelitico. Il curioso nome del “Fatebenefratelli” si deve al suo fondatore, un sacerdote spagnolo di nome Giovanni che, mentre andava in giro a chiedere la questua, ammoniva i passanti con la famosa frase: “Fate del bene fratelli”!
Sull’Isola c’è anche un’antica ed importante basilica dedicata a San Bartolomeo, uno dei Dodici Apostoli di Gesù, all’interno della quale è custodito un pozzo sacro, coperto da un pesante vaso, lo stesso pozzo che forse usavano gli antichi romani per purificarsi dalle loro malattie.
Accanto alla basilica vi è poi una bella torre medievale, chiamata torre Caetani, dal nome di una potente famiglia romana, ma anche torre della Pulzella, poiché, proprio come Rapunzel, incastonata nella muratura, vi è la graziosa testa marmorea di una fanciulla, uno dei tanti reperti romani riusati in epoche successive. Di fronte invece, accanto alla chiesa di San Giovanni Calibita – si, in un così piccolo spazio ci sono ben due chiese e due ospedali! – vi è una curiosa immagine della Vergine con il Bambinello, chiamata la Madonna della Lampada: si narra che tanti anni fa, quando il Tevere inondava ancora la città, le acque del fiume fossero arrivate talmente in alto da ricoprire totalmente la sacra icona e la piccola lampada posta vicino. Quando le acque si ritirarono, ci si accorse che la lampada miracolosamente non si era spenta, continuando ad illuminare l’Isola.
La sorpresa più divertente però vi aspetta sotto gli argini, dove sulla prua dell’isola-nave, fatta con grandi blocchi di pietra bianca, potrete scorgere l’immagine di Esculapio, quel dio serpente che tanti secoli fa salvò Roma dalla peste!
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