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Irlanda, week end a Dublino con bambini

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Alla scoperta dell’Irlanda, Dublino

L’Irlanda ce l’hanno sempre descritta come il paese verde, ed in effetti avevano proprio ragione, niente più verde dell’Irlanda. Certo avremmo dovuto approfondire sul perché, ma l’abbiamo capito velocemente, appena arrivati.

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Quella pioggerellina primaverile di inizio aprile che ci accoglie appena usciti dall’aeroporto é il benvenuto in Irlanda, destinazione Dublino, la capitale, la città di Joyce, del Trinity College, del Temple Bar, della Guinness ma soprattutto, vittime della nostra cultura genitoriale anni ottanta, degli U2 !

Siamo in tre, con noi il nostro piccolo viaggiatore di due anni e mezzo, il lettore dvd portatile in aeroplano ha fatto un buon lavoro, il volo di quasi tre ore é filato liscio, ora siamo montati su un double decker (l’autobus a due piani) giallo-blu e ci dirigiamo verso il nostro bed & breakfast: ABC House, poco fuori dal centro città. L’abbiamo trovato in internet, i commenti erano buoni, il prezzo accettabile, ci siamo fidati. L’autobus ci lascia quasi di fronte all’ingresso. Attenti ad attraversare la strada ! Qui le macchine arrivano sempre dall’altra parte… e non bisogna dimenticarlo mai, meglio guardare da entrambi i lati.

Il b&b si chiama ABC House ed é in una casa in stile vittoriano su due livelli tutta di mattoni rossi con un bel bow window (una specie di veranda a sporgere), molto simile a quelle vicine, ma si contraddistingue per l’insegna con il trifoglio verde, simbolo dei b&b d’Irlanda. Gli interni in legno sono curati, carini i caminetti in pietra in ogni stanza, al primo piano le stanze sono ben arredate e confortevoli. La struttura dispone di un cortile sul retro, con parcheggio privato, davanti si affaccia su di un piccolo giardino e un viale alberato. Di questo B&B abbiamo apprezzato maggiormente la colazione e l’atmosfera degli interni tipicamente irlandese.

La curiosità ci porta subito a prendere di nuovo l’autobus ed a scendere in città, qui ci accoglie uno spillo gigante di acciaio infisso al centro di O’Connell Street, The Spire, 120 metri di arte contemporanea, ci piace, foto di rito. Il tempo non é male e non fa molto freddo, noi siamo ancora con i giubottoni ma la gente del posto circola tranquillamente in giubbino, sarà il temperamento nordico…

Oltrepassiamo il Liffey, il fiume che taglia in due la città prima di sfociare nel Mare d’Irlanda, e ci dirigiamo verso il Trinity College una vera istituzione dell’Irlanda. Questa università con più di quattrocento anni di storia e studenti di pregio come Oscar Wilde é un vero spettacolo, entriamo nel cortile interno e ci facciamo un giro tra i palazzi storici ed il verde del prato al suo interno, deve essere proprio bello studiare qui. due passi ancora e siamo in Grafton Street, la strada pedonale di mattoni rossi ricca di negozi e soprattutto di musicisti di strada, gli spettacoli improvvisati divertono noi ma anche il nostro piccolo che se ne starebbe ad ascoltare ad oltranza.

Con la promessa di cercare un parco giochi riusciamo a smuoverlo e ci dirigiamo verso il poco distante St. Stephen’s Green, il centralissimo parco di Dublino, praticamente una distesa di prato “irlandese”. C’è il parco giochi e perciò lasciamo che si diverta un po’ mentre noi tiriamo un po’ il fiato distesi sull’erba. Il prato non é come i nostri, ha una tale densità che sembra un tappeto, fantastico! Ci chiediamo com’é che faranno a far crescere l’erba così… non finiamo di porci la domanda che il sole scompare e repentino arriva uno scroscio di pioggia… ecco come fanno. Ci ripariamo nel vicino shopping center all’angolo, tempo per gustarci una cioccolata calda ed ecco che c’è di nuovo il sole, ma siamo al tramonto e rientriamo al bed & breakfast, non prima di comprare un dvd di Handy Manny, c’è solo in inglese, ma va bene lo stesso, la serata sarà un po’ più tranquilla.

La seconda giornata cerchiamo di conoscere un po’ meglio la città, visitiamo la zona del Temple Bar, caratteristica e ricca di Pub tradizionali irlandesi, la National Gallery, entriamo nella gotica Christ Church Cathedral , vediamo cripta medioevale, gatto e topo mummificati compresi (bleeeaaah), restiamo stupiti che nel complesso della chiesa c’è anche il bar ed il negozio souvenir, ma ci abitueremo con il tempo, perché anche in Inghilterra nelle chiese é così. Oggi c’è pure una partita della nazionale, e a quanto pare tutta la città si ferma in un tripudio di sciarpe, bandiere e colori.

Il pomeriggio lo dedichiamo ad una gita ad Howth, il caratteristico paesino poco fuori città, per arrivarci prendiamo il treno (la ferrovia piace sempre ai bimbi) ed il tragitto non é così noioso. Il paesaggio lungo la strada ferrata é affascinante, appena scesi dalla carrozza però ci accoglie un vento teso e freddo (ghiacciato rende meglio)… ma mica possiamo rinunciare e usciamo dalla stazione, molto carina tra l’altro, ma facciamo nemmeno cento metri e ci ripariamo da O-One Coffee davanti ad una tazza di the caldo.

Il posto é da cartolina, originariamente piccolo villaggio di pesca, ne ha mantenuto le caratteristiche nelle piccole case di pietra con le porte colorate, sul mare (pensa te nel posto più freddo) c’è un parco giochi, la piccola canaglia vuole giocare… non possiamo negargli questo svago anche perché ci sono altri bambini che già lo fanno. Resistiamo quasi mezzoretta, poi foto cartolina con la costa irlandese sullo sfondo e scappiamo via.

Bellissima Howth ma noi la ricorderemo come il posto più freddo del mondo. Sulla strada verso la stazione ci fermiamo a prendere qualcosa da Beshoff Bros, un Fish ‘n Chips sul lungomare, tipico dell’Irlandadove mangiamo delle patatine fritte in cartoccio squisite. PS Per gli appassionati degli U2 qui vive Larry Mullen, il batterista della band irlandese. Poi con il treno ci spingiamo sino a Killiney, la costa irlandese, proprio sotto casa di Bono degli U2, ed é un vero spettacolo, pure i Terranova che fanno il bagno.

Rientriamo a Dublino, c’è tempo per una puntata ai Docklands, la vecchia zona del porto ristrutturata con palazzi ed arredi urbani avveniristici dove nostro figlio si diverte a correre tra una selva di strani pali rossi luminosi infissi nel terreno. Giunti nella nostra camera é il momento di fare il punto e capire a che ora c’è il decollo domani, guardiamo i nostri orologi e li confrontiamo con quelli del b&b: due ore di differenza. Praticamente abbiamo vissuto tre giorni pensando di essere due ore indietro… ecco perché dicevamo che i negozi chiudono presto in Irlanda! Abbiamo semplicemente spostato l’ora indietro, invece che in avanti… d’ora in poi mi sa che staremo più attenti ai cambi d’orario.

Il giorno seguente la sveglia é prima dell’alba, lasciamo il b&b che ci ha egregiamente ospitato, ottime tra l’altro le colazioni irlandesi che abbiamo voluto assaggiare, un taxi ci attende per condurci al vicino aeroporto dove siamo tra i primi viaggiatori ad imbarcarci sul volo di ritorno, ancora assonnati saliamo la scaletta e salutiamo, un po’ a malincuore, l’Irlanda questa terra di un verde assoluto.

Di Dublino e dell’Irlanda ci resterà l’immagine dei prati infiniti, dei colori dei portoni delle case, ognuno diverso dall’altro, delle patatine fritte più buone del mondo, dell’ottima musica di strada, della pioggia e del sole, che come in una danza vorticosa, si alternano continuamente. Il progetto é tornare e visitare l’ovest del paese.

4 Comments

  1. Antonella says

    Ho letto tutti i vostri post cercando ispirazione e conferma di una scelta già fatta. A dicembre partiremo con la nostra pupa, di poco più di un anno…e mi sta venendo il grosso dubbio di una scelta infelice, climaticamente parlando. Intanto prendo appunti. 😅

    • bambiniconlavaligia says

      Beh non sarà caldissimo 🙂 Dipende se siete in città tipo a Dublino ci sono diverse cose da fare!

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