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Dvigrad, una vera città fantasma in Istria

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In Istria, vicino Rovinj abbiamo scovato una città fantasma del medioevo

La scoperta è sempre qualcosa che affascina, talvolta alcune mete meno conosciute lasciano invece a bocca aperta, proprio quando meno te lo aspettavi, forse ancora oggi è possibile scoprire qualcosa di inaspettato, qualcosa che rimane nella memoria e nell’anima, come una vera città fantasma.

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In Istria, nel cuore della Croazia più vicina all’Italia, tra le cittadine di Rovigno (Rovinj) e Orsera (Vrsar), proprio a ridosso del canale di Leme (Limski Canal), c’è un luogo che è permeato di fascino e mistero, un’antica cittadina medioevale abbandonata, rimasta lì per centinaia d’anni, quasi una strega cattiva avesse fatto un incanto.

Le indicazioni turistiche per giungere a destinazione non sono molte, sembra quasi che a nessuno interessi condurvi qui, la strada è quella per Canfanara (Canfanar), piccolo paesino poco ad ovest, e dopo un paio di curve, nascosta tra le rocce del versante e anticipata da un piccolo piazzale con parcheggio, ecco apparire le possenti mura e le torri di Duecastelli (Dvigrad).

Seppure in alta stagione c’è pochissima gente, qualche auto ed una signora che vicino al primo arco in pietra sotto le alte mura vende i suoi quadri, no cartelli turistici con piante e storia, no indicazioni, no cassa (l’ingresso è gratuito), solo un monumento ai partigiani ed un vago segnale che vi mette in guardia dalla possibilità che qualche antica pietra vi possa cadere in testa.

Il nome del borgo abbandonato è conseguenza dell’esistenza in passato proprio di due piccoli manieri, Moncastello e Castel Parentino, che successivamente fusi hanno dato origine alla cittadina. Il periodo d’oro del luogo, con un popolazione media di mille abitanti, è stato tra il 1300 ed il 1500, nel corso dei secoli queste mura ne hanno viste di guerre, in special modo quelle tra il Patriarca d’Aquileia, il Doge di Venezia e i Conti di Pisino. Questi aspri scontri causarono devastazioni, carestie e pestilenze. Nel 1600 arrivarono anche gli Uscocchi, i pirati del Mediterraneo al soldo degli austriaci che attaccarono la cittadella senza però riuscire a conquistarla. Purtroppo a mettere la parola fine alla storia di Due Castelli ci pensò qualche anno dopo la malaria causata dal ristagno delle acque, a metà del XVII secolo il luogo era completamente abbandonato.

Risalire la stradina di accesso al borgo medioevale della città fantasma è come ripercorrere la storia all’inverso, le pietre consumate sul selciato della stradina raccontano di quanto duro potesse essere vivere in un paesino dell’Istria medioevale. Mentre i nostri cani annusano dappertutto, anche loro eletti questa volta “cani con la valigia”, i bambini sono eccitati all’idea di scoprire questo luogo così misterioso e nel contempo così diverso da quelle ricostruzioni dei parchi divertimento a pagamento.

Qui le pietre sono vere e raccontano la storia di gente realmente vissuta, tra le quasi duecento casette in pietra, alcune delle quali in buono stato, sembra quasi di rivivere il periodo storico. Trattandosi di una città abbandonata tutto o quasi è rimasto così com’era e camminare nelle stradine tre le case è veramente emozionante. Parte del borgo è stato restaurato, così è possibile scoprire quello che era il forno del pane, le torri di guardia o la casetta a più due livelli con le piccole finestrelle e le architravi in pietra lavorata a mano. Verso la sommità della collinetta si trova uno spazio più ampio, è il cortile del castello di fronte a quello che rimane della chiesa paleocristiana a tre navate di Santa Sophia, il tetto è interamente crollato ma è possibile sbriciare dentro attraverso una grata per vedere la pavimentazione in pietra d’Istria e ciò che resta delle strutture interne tra le quali alcuni archi in pietra.

Questo piccolo villaggio dimenticato, a soli venti minuti da Rovigno, è denso di una magia particolare, visitarlo con i bambini è stato sicuramente avventuroso. Con i piccoli c’è da prestare un po’ di attenzione, magari non facendoli troppo avvicinare alle porzioni di mura più instabili, però nel contempo rappresenta un’occasione imperdibile per fargli conoscere una vera cittadina medioevale, immutata dal tempo di cortigiani e cavalieri. Inventarsi una leggenda sulla città addormentata o ricordargli che questo posto resistette ad un feroce attacco dei pirati dell’epoca, non potrà che appassionarli e rendere la visita più piacevole a tutta la famiglia, e poi se gli dite che è una città fantasma…

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