Den Haag, conosciamola grazie a Daniela, mamma italiana che vive in Olanda
Da poco più di due anni io, mio marito e nostra figlia (che ora ha quasi 4 anni) ci siamo trasferiti a Den Haag, meglio conosciuta come l’Aia, capitale governativa dei Paesi Bassi.
Perché proprio Den Haag? In realtà è capitato un po’ per caso, in quanto siamo venuti in Olanda alla ricerca di lavoro e qui è il primo posto dove lo abbiamo trovato!
In ogni caso, seppur l’Olanda sia piena di città deliziose, non vivrei da nessun’altra parte oltre Den Haag. Oltre ad avere una meravigliosa spiaggia, che ti permette letteralmente di respirare aria di mare e guardare oltre l’orizzonte – adoro vedere il sole che tramonta nel mare- Den Haag è una città dal carattere particolare perché piena di ambasciate ed organizzazioni internazionali. Questo suo carattere multietnico si riflette nella serie di eventi che vengono periodicamente organizzati, da feste delle culture a road tour di artisti.
Vivendo qui ci siamo resi conto di come ogni quartiere della città rispecchi alcune culture, e sembra di girare il mondo nella stessa città! Si passa infatti dal quartiere cinese a quello arabo e marocchino, per poi essere catapultati all’interno di un set di Bollywood o poco più in la passeggiare nell’elegante quartiere internazionale, dove sentir parlare olandese è quasi una sfida!
Den Haag è inoltre una città molto child friendly, e devo dire che questo per noi è davvero un punto fondamentale in quanto abbiamo scelto di lasciare l’Italia ( e prima ancora il Kenya..) proprio per poter offrire un luogo ideale per crescere ed educare la nostra piccola.
Nell’asilo di mia figlia, ad esempio, ci sono bambini di tutte le nazionalità e anche la scuola elementare dove andrà è frequentata da bambini provenienti da diversi paesi del mondo: Io trovo questo aspetto molto interessante e altamente educativo e sinceramente ho appositamente evitato scuole troppo olandesi perché desidero vedere mia figlia crescere perfettamente integrata nel mondo, e non in solo paese.
Ma oltre alle scuole qui c’è veramente modo di svagare i più piccoli: Musei interattivi come il Museon, molte biblioteche,l’acquario, playgroup settimanali con canti e giochi, attività sportive, per non parlare poi del gran numero di playground sparsi per tutta la città, grandissimi e quasi tutti immersi in grandi spazi verdi e delle kinderboerderij, ovvero piccole fattorie dove i bambini possono prendersi cura degli animali presenti.
Insomma, fatta eccezione per il clima tipico dei paesi nordici, questo posto secondo me è davvero l’ideale per vivere da genitori expat, e sono contenta di averlo scelto! Certo, periodicamente fantastichiamo sul trasferirci in mete calde e tropicali proprio come il Kenya, terra di origine di mio marito. Ma per ora abbiamo scelto di restare in Olanda, poi chissà le nostre strade dove ci condurranno!
Visita il sito di Daniela danielagallucci.it
La nostra visita al Museo Escher a Den Haag, Olanda
Quante volte vi abbiamo raccontato che visitare i musei con i bambini non è facile, ma che basta un po’ di fantasia e un po’ di ingegno per far diventare la visita un gioco divertente.
E diciamocelo! Questo gioco ci è proprio riuscito bene al Museo Escher a Den Haag (questa è la pagina in inglese).
Parcheggiata la macchina in uno dei parcheggi a pagamento in centro città, Den Haag ci accoglie con una leggera brezza mattutina che quasi ci piace.
Una breve camminata e ci troviamo di fronte a un bellissimo museo, il museo Escher!
Con i bambini non si puo’ passare davanti al bar del museo indenni, una cioccolata calda e qualche snack per il ristoro e subito si parte per visitare questo capolavoro. Una signora gentile ci regala qualche foglio e delle matite che diventeranno le protagoniste di questa mattina di cultura.
Rimaniamo meravigliati da questa esposizione di disegni bellissimi, i bambini inaspettatamente sono interessantissimi. Gli facciamo provare a riprodurre quelle miniature, ma chi avrebbe mai pensato di attirare l’attenzione di tutte le persone presenti al museo? Si siedono prima in una panchina poi in un’altra e cosi passano piu’ di due ore a cercare di riprodurre quei capolavori. I guardiani, ma anche i visitatori non fanno altro che fotografarli e ammirarli. E’ la prima volta che vedono dei bambini che non si annoiano in un contesto simile ma si divertono.
Escher è un mago, le sue illustrazioni, e i giochi di colori e fantasie che riproduce riescono a catturare qualsiasi persona, cio’ nonostante ci diamo anche una pacca sulla spalla abbiamo capito il segreto per trasmettergli la passione per la cultura. Questo museo ci ha permesso di far toccare con mano cio’ che vedevano speriamo che lo sarà anche per la prossima esperienza museale.
Giulia