Non stiamo zitti. Il silenzio è la peggior cosa per una vittima di bullismo, e il popolo di osservatori non aiuta a risolvere il problema, né ad arginare il fenomeno che purtroppo sta dilagando negli ultimi anni. Ma cosa fare contro bulli e bullismo? Abbiamo voluto dire la nostra e aggiungere qualche consiglio utile per affrontare il problema.
Lotta al bullismo: a chi rivolgersi
È la cosa più importante, al di là delle nostre riflessioni e dei dati impressionanti dei quali parliamo dopo, è importante che bambini e ragazzi in fase pre-adolescenziale sappiano che ci sono delle persone pronte ad ascoltarle. In questo caso il Telefono Azzurro, che non è una cosa solo da bambini, ha attivato un numero gratuito al quale bambini, ragazzi ma anche gli adulti possono riferirsi per segnalare degli episodi di bullismo. Il numero è il seguente 1.96.96
Ma c’è anche una chat online per chi preferisce scrivere, o solo magari se si trova in difficoltà a parlarne al telefono.
Parlarne con i genitori o chi è vicino è la cosa più naturale da fare chiaramente, ma anche gli insegnanti e il dirigente scolastico a scuola, dove la maggioranza dei casi si verifica, devono essere pronti a recepire ogni segnalazione e messaggio di denuncia. Potrà capitare di confrontarsi con persone che non vogliono ascoltare, che mettono in dubbio, sminuiscono, è successo anche a noi, ma non bisogna fermarsi al primo approccio negativo, alla prima faccia perplessa, nell’ambito scolastico ci sono molte persone preparate e pronte ad ascoltare ogni segnalazione con la dovuta attenzione, ne siamo certi e possiamo confermarlo.
Non dimentichiamoci che il bullismo è un reato penale e i bulli sono passibili di sanzioni anche pesanti. Per questa ragione quando si è a conoscenza o vittime di atti di bullismo ci si può rivolgere alla forza pubblica, Carabinieri e Polizia di Stato.
Online le risorse e i punti di ascolto sono molti, segnaliamo siti come http://www.generazioniconnesse.it/site/it/home-page/ e http://www.noisiamopari.it/site/it/home-page/ dove riferirsi per avere ulteriori informazioni su cosa e come è possibile agire contro il bullismo e dove è possibile segnalare casi di questo tipo.
I numeri del bullismo
Quando abbiamo letto per la prima volta questi numeri siamo rimasti impressionati dall’entità del fenomeno, pare che fino a quando una cosa non ti passa vicino non esista. Per fortuna abbiamo un sacco di fonti di informazione ed è quasi impossibile al giorno d’oggi restare impassibili di fronte a realtà pesanti come queste.
Nel 61% dei casi gli atti di bullismo si svolgono all’interno della scuola e questo è un dato che scoraggia ogni genitore, figuriamoci i bambini e ragazzi. Proprio nel luogo in cui bambini e ragazzi dovrebbero più protetti, imparare a convivere secondo regole civili, i bulli trovano campo di agire, e lo fanno di soppiatto, quando le insegnanti si girano, nei corridoi, nei bagni, e lo fanno spesso in gruppo.
Nel 21,5% dei casi le vittime di bullismo sono bambini minori di 10 anni! Ecco perché scriviamo BAMBINI e ragazzi, non possiamo pensare che il bullismo sia una cosa da grandi e che a noi non riguarda, quasi il 22% è una percentuale grandissima, un caso su 5. I preadolescenti, che sono la fascia immediatamente successiva sono il 58% dei casi, sono gli anni della scuola media, un passaggio cruciale nell’evoluzione da bambini a ragazzi.
Il 35% dei ragazzi tra scuola secondaria di primo e secondo grado ha ammesso di essere stata vittima di atti di bullismo. Questi sono numeri impressionanti e che ci rendono l’idea della diffusione del fenomeno.
160.000 sono gli adolescenti che ogni giorno rinunciano ad andare a scuola perché hanno paura.
Il bullismo si combatte a casa
Abbiamo scelto di parlare di questo fastidioso argomento e non solo di viaggi perché è qualcosa che ci è passato vicino, un fenomeno che vogliamo combattere, parlarne sul blog pensiamo sia il giusto modo per confrontarci con altre persone, cercando nel contempo di diffondere le informazioni utili.
Uscire dal bullismo si può e si deve ma dobbiamo ancora una volta rompere il muro del silenzio e parlare, raccontare, denunciare. Siamo convinti che il bullismo si combatte prima di tutto a casa, è nostra la responsabilità di seguire i nostri figli e di crescerli, spiegando cosa è giusto e cosa non lo è, perché nessuno di noi mette al mondo dei santi. Siamo dell’idea che l’educazione all’indipendenza non sia l’abbandono o il menefreghismo, ma un percorso da fare insieme.
I genitori giocano una parte importantissima nel contrasto al bullismo, con il rafforzamento dell’autostima del minore, lo scambio di informazioni con altri genitori, possiamo e dobbiamo fare rete per combattere questa piaga.
Come contrastare il cyberbullismo
La Legge 19 maggio del 2017 n.71 ha stabilito nuove regole e diritti, tra questi la possibilità di oscurare i contenuti pubblicati sul web o gruppi social:
“Oscuramento del web: la vittima di cyberbullismo, che abbia compiuto almeno 14 anni, e i genitori o esercenti la responsabilità sul minore, può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet. Se non si provvede entro 48 ore, l’interessato può rivolgersi al Garante della Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.”
Questo è il centro di assistenza bullismo di Facebook dove trovi risposte a come difendersi o agire conto il cyberbullismo https://www.facebook.com/help/420576171311103/
Su Instagram questa è la pagina sei assistenza per segnalare e bloccare contenuti https://www.facebook.com/help/instagram/547601325292351?helpref=uf_permalink
Per quanto riguarda WhatsApp, una delle applicazioni purtroppo maggiormente usate dai bulli per creare gruppi ad hoc, magari segreti, non c’è una pagina o un indirizzo (o meglio c’è uno negli USA) a cui riferirsi, sulla loro pagina web precisano che rispondono solo alle segnalazioni delle Forze dell’Ordine, perciò è necessario passare prima da Polizia o Carabinieri. Una ragione in più questa per controllare i telefoni dei propri figli minori.
Non stiamo zitti, il bullismo riguarda tutti
#nonstiamozitti è la campagna contro il bullismo con un video realizzato dagli amici di telefono azzurro su YouTube, tra i testimonial che hanno partecipato ci sono Amadeus, Alvaro Soler, Francesco Totti, Arisa, Dolcenera, Elisabetta Gregoraci, Alex Zanardi.
Una serie TV utile per capire i problemi dei ragazzi
Ho trovato Tredici (Netflix) una serie molto interessante per comprendere a cosa potrebbero andare incontro i ragazzi a scuola, specialmente alle scuole medie e superiori. Suicidio, droga, alcool, rapporti con i compagni e altro tra le problematiche principali. Ve la consiglio, da vedere insieme con i ragazzi, specialmente se preadolescenti (circa 10 – 13 anni). Qui https://13reasonswhy.info/ diverse risorse per chi si dovesse trovare in difficoltà.
Come agire contro i bulli? È difficile. Abito in un residence è da quando mio figlio è sceso in cortile i bambini l’hanno preso di mira. Picchiandolo prese in giro e rubando le sue cose tipo carte di pokemon o palle di calcio anche costose. Poi un adulto del vicinato l’ha criticato pesantemente: cretino ladro e imbroglione…mah. Mio figlio aveva solo 7 anni. Ora a scuola già al 2 gg ho saputo da una mamma che è stato preso di mira. Cmq c’è stato un episodio che un suo compagno l’ha picchiato e un altro dice cose false suo di lui ai prof. per metterlo in cattiva luce. Cerco un consiglio come posso difendere mio figlio.
Giusy, mi piacerebbe sapere come hai affrontato il problema. Ho un figlio di 15 anni e la sua vita è stata spesso costellata da atti di bulli perpetrati a suo danno da coetanei, spesso compagni e anche “amici”.
Sono 3 anni che è seguito da uno psicologo per rafforzare la sua autostima, e ancora ha a che fare con persone che lo bullizzano, non ultima la sua prof di greco e latino del liceo. Intervieni il prima possibile con tutti i mezzi che hai a disposizione. Denuncia, raccogli materiale, tutto quello che puoi, rivolgiti ad un legale e a oersonale qualificato in grado di supportare tuo figlio, perché il suo quadro psico-emotivo può subire dei danni da queste brutte esperienze e più sarà grande più sarà difficile poi sradicare da lui l’idea che sia inadeguato, con conseguenze che posso anche essere gravi. Ti abbraccio e in bocca al lupo.
Mio figlio da anni , è preso di mira dal bullo della classe . Tutte le volte che chiediamo spiegazioni a sua madre lei difende il figlio a spada tratta, dice che lui non fa a posta , ma guarda caso il coinvolto è sempre lui . Tutte le mamme hanno deciso di non dire più niente alla madre perché sanno che lei ha sempre la scusa pronta . Sono 3 settimane che mio figlio una volta a settimana arriva a casa lamentandosi violenze da parte di questo bambino. Graffio profondo, spinta del banco sulla pancia, ciaccone in faccia , il tutto con sempre la stessa scusa non ho fatto a posta e così lui se passa liscia . Sto pensando di scrivere al preside visto che con la madre non si arriva a nulla . Cosa dite voi ?
Certo, rivolgiti prima agli insegnanti e poi al dirigente
Mia figila e’ da quando ha iniziato l’elementari che la bulizzano e questo anno e’ in 1^media e quella persona che la bullizzava e’ ancora nella sua classe e la bulizza ancora lo abbiamo detto alle prof. Che dicevano che quello succedeva fuori non era loro responsabilita’ ma dentro si e qullo che e’ successso dentro non se ne sono occupate e diceva che dovevamo parlare noi con i genitori del ragazzo
Mio figlio e appena tornato da una festa di compleanno dove e stato chiuso in un bagno x 5 minuti.. E quando e uscito tutti ridevano…
Salve ma quando lo riferisci alla insegnante e ti dice che ,nooo state confondendo sono bimbi (difende il gruppetto),la dirigente non ti riceve ,non risponde alle mail.Cosa bisogna fare?
Devi rivolgerti più in alto con raccomandata o pec. Scrivi al Presidente del Consiglio di Istituto, oppure ai Direttori generali degli uffici scolastici regionali territorialmente competenti ai quali spetta controllare l’operato dei dirigenti scolastici, se pensi ci possano essere risvolti penali ai Carabinieri o Polizia.
Buongiorno,
sono la mamma di un ragazzino di 13 anni che frequenta il primo anno di scuola secondaria di secondo grado, avrei bisogno di un suggerimento da parte vostra perchè è da qualche giorno che mio figlio, quando torna a casa da scuola, mi racconta sempre di incivili atteggiamenti da parte di un branco di sconosciuti bulletti ma che frequentano la stessa scuola (più grandi di lui) e si divertono a tormentarlo con parolacce, insulti, bestemmie, gli ordinano di cambiare posto, ecc. ecc. …. E tutti gli altri viaggiatori sul medesimo pullman rimangono “spettatori”… Purtroppo ciò accade sulla strada di ritorno da scuola, quindi non all’interno dell’Istituto Scolastico, sono molto preoccupata per lui, abbiamo già esposto una denuncia presso il Tribunale dei Minori perchè tra l’inverno e la primavera di quest’anno è stato fortemente cyber-bullizzato da altri ragazzini sempre più grandi di lui, abbiamo già avuto 1 incontro con la Magistratura ed a novembre avremo il secondo… Lui è molto sconfortato, non ne può più, ed a dir la verità anche noi genitori siamo esausti da questa mala società…. Cosa possiamo fare, oppure, come possiamo intervenire ….. E’ facile dire “deve imparare a difendersi”, questo sì quando forse si è 1 vs. 1, ma c’è poco da difendersi quando il branco è numerosamente superiore….
Purtroppo denunciare non serve a nulla. Vai dai carabinieri e ti dicono che, se non c’è aggressione fisica e se i ragazzi sono sotto i 14 anni, non si può fare nulla. Vai dai dirigenti e ti consigliano di portare via tuo figlio “fragile”.
Vai dai genitori della bulla (femmina, in questo caso) e ti rispondono: “anche la tua però dice che” (peccato che il cyberbullismo della figlia sia provato da screenshot e registrazioni, mentre le parole della loro psicopatica siano solo chiacchiere per difendersi). I genitori di altri preso di mira, prima ti danno ragione, poi, di fronte alla preside minimizzano per non avere problemi. Maledetti tutti.
Per i bulli, i loro genitori, e questa gente, nessuna pietà.
Mi hanno esasperato, da ragazzina e ora come madre.
Io li chiuderei in un ospedale psichiatrico e butterei la chiave, altro che “comprensione perché anche loro vivono un disagio”.
Una volta è mancata una maestra che appoggiava un bullo e, sinceramente, per me ha avuto quello che si meritava. Almeno la giustizia divina, dove non arriva quella umana.
E i bidelli cosa dovrebbero fare quando vengono derisi dagli alunni, con parole offensive, pisciano in terra nei bagni, nascondono gli attrezzi di pulizia nei punti meno pensati ecc. ecc. i presidi non fanno niente e gli insegnanti tantomeno come dobbiamo difenderci?