Il parere del prof. Andrea Maggi sulla scuola ai tempi del coronavirus nell’intervista per Bambiniconlavaligia
Da quando è iniziata l’emergenza del Coronavirus noi genitori ci siamo trovati in prima linea, ciò a causa dell’accavallarsi degli impegni lavorativi e delle nuove fatiche nel seguire e assistere i figli nella didattica a distanza. Non pensiamo che sia facile neppure dal lato insegnanti e per questo abbiamo voluto interpellarne uno.
Abbiamo chiesto al prof. Andrea Maggi, insegnante di italiano e scrittore, noto per aver aver partecipato al documentario reality Il Collegio nel ruolo di professore di italiano ed educazione civica, forse il nostro preferito, cosa ne pensasse di questa particolare situazione.
L’intervista al prof. Andrea Maggi
1. Pensa che dopo tutto questo la scuola cambierà? Sicuramente. Ma mi auguro che cambi in meglio. Questa emergenza ha fatto capire finalmente a tutti che la scuola è una cosa seria e che bisogna occuparsene seriamente. C’è in ballo il futuro degli studenti.
2. Cosa le manca di più da insegnante? Oltre al caffè che fanno al bar di fronte alla mia scuola? Mi manca la dimensione sociale della scuola. I ragazzi che fanno confusione, le loro risate. Anche le loro mascalzonate. Che scuola è senza tutto questo?
3. Cosa le manca di meno? Onestamente? La strada. Il fatto di dovermi svegliare alle 6 per arrivare a scuola in orario.
4. Come pensa che i ragazzi vivano questo momento? Smarrimento, ansia, solitudine, noia e malinconia. Ai ragazzi mancano gli amici. È vero che molti di loro trascorrevano anche prima ore davanti allo smartphone o alla consolle dei videogame, ma almeno potevano scegliere se prendere di tanto in tanto la bici e correre fuori assieme agli amici. Adesso non possono scegliere. Questa è la tortura peggiore per un ragazzo.
5. Cosa dirà ai ragazzi il primo giorno di rientro a scuola? Vivete più intensamente che potete. Non sprecate un solo minuto della vostra vita. Vogliatevi sempre bene.
6. Secondo lei in questo periodo la scuola riesce a essere ugualmente inclusiva? La scuola per definizione è inclusiva. È la didattica a distanza che spesso non lo è. Purtroppo, alla DAD accede solo chi è dotato di hardware, di competenze digitali e di una buona connessione, ma non tutti dispongono di tutte e tre questi elementi. È un grosso problema di cui le istituzioni dovranno presto occuparsi seriamente.
7. In qualche parola, quali sono i suoi suggerimenti per i genitori, per gli studenti e per gli insegnanti? Per i genitori: pazienza. Per gli studenti: impegno. Per gli insegnanti: coraggio.
8. Qual è il peso per i genitori di tutto questo? Enorme. Su di loro grava soprattutto il peso della serenità familiare. Mi auguro che i genitori in questo momento sappiano condurre i figli responsabilmente fuori da questa emergenza con il sorriso sulle labbra. Per farlo, dobbiamo darci tutti quanti una mano, perché nessuno può essere felice da solo.
Ringraziamo il prof. Andrea Maggi per la sua disponibilità e per i suoi preziosi spunti di ragionamento. È stato un piacere ospitarlo tra le pagine del nostro blog dove, come ci auguriamo, genitori e insegnanti possono trovare informazioni e magari qualche risposta ai loro dubbi. Ne approfittiamo per invitarvi a leggere il suo ultimo libro “Insegnare ai tempi del Coronavirus: Come fare il professore durante la pandemia“.
Chi è il prof. Andrea Maggi
Professore di italiano ed educazione civica nel programma televisivo “Il Collegio” è laureato in lettere all’Università di Trieste ed insegnante. Ha scritto tre romanzi per Garzanti – “Morte all’Acropoli” (2014) – “Il sigillo di Polidoro” (2015) – “Niente tranne il nome” (2017) – nel maggio 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo per ragazzi dal titolo “Guerra ai prof!” ed “Educhiamoli alle regole – Istruzioni per crescerli responsabili e felici” per Feltrinelli. Ora è appena uscito “Insegnare ai tempi del Coronavirus: Come fare il professore durante la pandemia“.
