La eco-spiaggia di Brussa, forse l’unica spiaggia sabbiosa sull’Adriatico che ha mantenuto l’aspetto originario.
Siamo così abituati a vedere le spiagge attrezzate che a volte nemmeno pensiamo a come potevano essere questi litorali quando nessuno aveva ancora messo mano alla costa con stabilimenti balneari, bar e chioschi, strutture turistiche e quanto altro. Passiamo da località chiamate “pineta” che manco si capisce il perché di questa loro denominazione, ci sono palazzine, pizzerie, strade, e pochi alberi intorno. Ma esiste una eco-spiaggia dove l’uomo non vi abbia messo mano??
Brussa la conosco dai tempi dell’Università, era citata come l’unico esempio di spiaggia sabbiosa sul Mare Adriatico dove l’elemento antropico e turistico non abbia cambiato l’aspetto del luogo, è una spiaggia vera, così come dovevano essere tutte le spiagge più o meno 200 anni fa, quando nessuno si pensava di piantare ombrelloni sulla sabbia e non si vedevano le torrette dei bagnini.
Certo le spiagge sono un’attrazione unica per le famiglie con bambini, piccoli e grandi, specie quelle attrezzate dove non manca mai i modo di giocare e divertirsi durante le vacanze. Ma io volevo che i miei ragazzi conoscessero anche come è fatta una spiaggia vera, senza che nessuno vi abbia messo mano, magari solo per un raffronto con una attrezzata, così abbiamo organizzato una giornata alla spiaggia di Brussa.
L’ eco-spiaggia di Brussa si trova in Comune di Caorle, provincia di Venezia, esattamente tra Caorle e Bibione. Ci si arriva facilmente uscendo dall’autostrada A4 a Portogruaro o Latisana, ancora una mezzora abbondante di auto su strade provinciali per giungere a destinazione, passando prima dal borgo di Brussa (dai un’occhiata al castello in centro) che da il nome alla spiaggia. E’ una zona di laguna questa, tra i fiumi Tagliamento ed il Livenza, ci sono canali e paludi in giro. Un ultimo tratto su strada sterrata (accessibilissima con un’auto normale) e quindi si arriva al parcheggio (a pagamento 5 Euro per tutto il giorno ma quando ci siamo andati noi a fine aprile non si pagava nulla) dove lasciare l’auto.
Zaino e borsa termica in spalla (è stata la prima uscita con Arpenax ice fresh, la borsa gonfiabile di Quechua) ci siamo incamminati verso il litorale, dal parcheggio saranno non più di 200 metri per la spiaggia, attraversando prima la pineta naturale che anticipa la costa. La pineta è fitta di alberi molto alti tra saliscendi del terreno dovuto alle dune di sabbia, sorpassata l’ultima delle quali si arriva in spiaggia. Sarà larga una quarantina di metri, e degrada leggermente verso il mare. E facile trovare diverse conchiglie e dei rami trasportati e lavorati dal mare, i bambini si sono messi subito a giocare infatti con questi semplici elementi naturali.
Da un lato la vista spazia verso la cittadina di Caorle, di cui si scorge l’alto campanile, dall’altro verso il litorale di migliori migliori. E’ un bel vedere questa distesa sabbiosa “grezza”, senza ombrelloni, senza lettini, ci siamo seduti su una coperta ed abbiamo fatto un pic-nic al mare, c’è di meglio in una giornata di sole primaverile? La borsa termica che abbiamo portato ha una giusta dimensione di 26 l ed ha fatto egregiamente il suo lavoro, bibite alla giusta temperatura ed una capienza adatta ad una famiglia di 4 persone, si gonfia e sgonfia facilmente, forse l’unico rimpianto è quello di una maniglia se non si vuole usare lo spallaccio.
L’ eco-spiaggia di Brussa merita una visita, è un ambiente naturale piacevole che non fa rimpiangere le comodità di litorali più attrezzati. E’ sufficiente adattarsi un pochino, portarsi da mangiare e bene e godersi il luogo, perfetto per famiglie con bimbi di ogni età. Una buona idea anche per un’escursione per chi si trova già in vacanza nelle vicine Caorle o Bibione.
Innanzitutto non si chiama spiaggia di brussa ma spiaggia di canadare, nome derivante dalla via acquea (canadare)che scorre al suo interno. Questo può essere rilevato sulle carte topografiche dei nostri padri quando ancora il turismo in quelle zone non esisteva ancora.
Grazie Luigino per la precisazione.
….sara’ vero e grazie per la precisazione
Vorrei pero’ aggiungere che i piu’ che la frequentano dal Veneto al Friuli la riconoscono come “Brussa”:)
Noi compresi 🙂
Ci vado da una vita e l’ho sempre chiamata brussa… Come tutti quelli che conosco. Segnalo anche che c’è una fetta enorme di spiaggia dove è possibile portare il nostro amico a 4 zampe.
Grazie mille Silvio per la segnalazione 🙂
Essendo spiaggia libera mi domando il
Motivo del 5€ del parcheggio al quale da quest anno si è obbligati a pagare … parcheggio non custodito… preferirei pagarli per garantire un servizio di pulizia e raccolta rifiuti efficiente!!( le porsone sono attente e rispettose della spiaggia ma i cassonetti sono talmente pochi che a fine gg le immondizie lordano il suolo circostante) …. ad ogni modo, la spiaggia di Brussa è un vero gioiello!!