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Berlino Est in bici

visita berlino est

Berlino Est in bici è tutta un’altra cosa

Per chi ha avuto modo di vivere i periodi della guerra fredda, anche a distanza, tramite immagini ed informazioni che arrivavano dalla tv a tubo catodico, Berlino è direttamente connessa alle epiche vicende del suo muro, più importante lui che tutta la città. Kennedy e le parole “Ich bin ein Berliner” riecheggiano ancora nella mia memoria in un’immagine sfocata in bianco e nero.

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Ecco perché quando arrivi a Berlino la prima cosa che vuoi vedere è il muro, il muro di Berlino. Poi ti capita di partecipare ad un tour in bicicletta, Berlino on bike, e la guida, un simpatico signore di mezza età nato a Berlino Est, poi emigrato e ritornato in Germania, e scopri che il mito è solo uno specchietto per allodole per turisti, sdrammatizzato di fatto nella sua importanza, una briciola nella storia della città.

Chiarisco, non parliamo di finzione storica, il muro è esistito, in parte esiste ancora, ma la sua importanza era più politica che altro, di fatto una modesta costruzione di un paoio di metri d’altezza in blocchi di cemento armato prefabbricato, grigi, tristi come la sua funzione. Berlino Est è altro, molto di più e l’ho scoperto in un pomeriggio di inizio marzo.

Per arrivare da Berlin on Bike, si scende alla stazione Eberswalders Strasse della S-bahn, pochi passi nel centro di Berlino Est ed eccomi in un bellissimo comprensorio di edifici ristrutturati con le facciate in mattoni rossi, ex fabbrica di birra. Nel cortile interno ci attende Ekki Busch e le nostre biciclette, per chi arriva con i bambini niente paura, ci sono anche quelle con i seggiolini, pronti quindi in un nutrito gruppo di travel bloggers provenienti da diversi paesi europei per partire alla scoperta di Berlino Est!

 

Pedaliamo in questa zona poco trafficata della città e Ekki ci racconta come quand’era bimbo la birra non si comprava al supermarket in lattina o bottiglia, si scendeva in strada con la brocca e la si riempiva alla birreria o al pub sull’angolo della strada, divertente ripensare a questa cosa! Pedaliamo, il primo stop è a Kollwitz Platz. La prima cosa che mi stupisce è che ci sono tanti palazzi di inizio ‘900, pensavo sinceramente Berlino fosse stata rasa al suolo dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, Ekki ci racconta che di fatto questo non è avvenuto, una parte della città è stata distrutta, Berlino Est è rimasta intatta per buona parte invece. I piacevoli edifici d’epoca che circondano la piazza sono stati edificati secondo una filosofia urbanistica finalizzata a far abitare il maggior numero di persone nel minor spazio, praticamente ogni condomino ha un blocco su strada, quello riservato alle persone più agiate, e un secondo e pure terzo blocco interno, ai quali si accede dal portone principale sulla pubblica via. Al pianoterra delle case spesso c’era pure spesso un’attività artigianale o industriale, le case di questo tipo si riconoscono per il fatto che il portone principale è molto più largo. Tanta gente in poco spazio, ricorda un po’ le città come Milano o Roma, però la differenza è che qui ci sono poche auto, ai tempi dell’occupazione sovietica pochissimi fortunati si muovevano su quattro ruote (alcune delle quali erano le mitiche Trabant), tutti usavano i mezzi pubblici, la tradizione si è mantenuta negli anni anche dopo la riunificazione facendo di Berlino la capitale europea a minor tasso di auto per abitante.

Ci muoviamo ancora verso un’altra piazza, c’è un grande parco giochi, a Berlino non mancano quasi mai, la cosa che mi stupisce è che la pavimentazione è tutta di sabbia! Non c’è problema a sporcarsi un po’ qui per i bimbi. Vicino c’è il mercato che sfiliamo tra bancarelle perlopiù di alimentari e street food, i profumi che si espandono nell’aria sono invitanti, ma il “capogita” imperterrito ci porta avanti.

Passiamo ancora palazzi d’epoca, perlopiù ristrutturati, subito dopo la caduta del Muro di Berlino questa parte della città è rimasta per alcuni anni un po’ abbandonata, poi è partita la ristrutturazione ed oggi è un piacevolissimo quartiere residenziale.

Pedalando lungo le strade di Berlino Est Ekki ci fa sorridere dicendoci che quando era piccolo proprio in quella casa (una sulla via) c’era la stazione della Polizia, e che la stazione della Polizia era anche il posto dove pagare le bollette della luce, dell’acqua, non esistevano altri posti dove fare queste cose.

Ci fermiamo davanti ad un edificio che da fuori è un disastro, un rudere. Si tratta invece di una delle più antiche birrerie di Berlino Est, durante la guerra è stata danneggiata ed è rimasta così sino ad oggi, quando un imprenditore l’ha trasformata in uno studio di registrazione tra i più rinomati in città, gli interni sono tutti nuovi, all’esterno pare stia per crollare da un momento all’altro. Attraversiamo uno dei quartieri residenziali di maggior prego, le auto parcheggiate davanti alle villette lasciano ben intendere le possibilità economica degli occupanti, sfiliamo un grande palazzo rettangolare, prima della guerra sede del Partito Nazista, oggi trasformato in edificio ad uso pubblico, ed arriviamo davanti al Volkspark Friedrichshain. Sostiamo di nuovo ed Ekki ci fa notare i grandi graffiti su di una facciata di una casa, raccontandoci poi che a Berlino Est le case d’angolo degli isolati sono state abbattute dall’Armata Rossa quando è entrata in città, era necessario farlo per entrare nei cortili delle case dove erano asserragliate le truppe tedesche. Così ad oggi a questi isolati gli manca un pezzo, e dove manca una porzione sono rimaste delle grandi facciate, i fianchi delle case, comodi per farci un bel graffito!

Che bello pedalare nel Volkspark Friedrichshain, faccio in tempo a notare alcuni bambini che giocano liberi sul prato, qualcuno appende pure delle decorazioni agli alberi, ma non siamo a Natale, è solo un gioco, un bel gioco penso io! Sosta davanti al monumento in stile prettamente sovietico, spiegazione sulla modalità di costruzione della collinetta in proprio in mezzo, derivata dalla demolizione di una preesistente postazione militare antiaerea ricoperta con le macerie degli edifici bombardati e terra, e giù verso la strada principale di Berlino Est, Karl Marx Allee. Il grande viale è costeggiato da imponenti edifici residenziali in stile sovietico, molto belli! Allora Berlino est non è solo panels! Le brutte case tutte uguali fatte con i pannelli prefabbricati, oggi anche questa hanno cambiato aspetto, sono divenute molto più colorate e molto più carine anche sei volumi sono rimasti notevoli.

Sorpassiamo il fiume ed arriviamo al fiume, poi la Michaelkirchplatz, simbolo della Berlino bombardata, giù verso Alexander Platz, uno dei simboli di Berlino, con l’orologio del tempo del mondo e la fontana musicale. Scopro che in questa città, causa l’immigrazione imponente di turchi tra gli anni 60 e 70, si mangia uno dei migliori kebap d’Europa, nei giorni successivi terrò a mente questa nozione, a dir la verità pure in pancia oltre che in mente, slurp, da leccarsi i baffi!

Ritornando indietro passiamo lo Spree arrivando alla East Side Gallery, la mostra all’aria aperta dei graffiti su ciò che rimane del muro, meta irrinunciabile per la maggioranza dei turisti che però Ekki ci fa bypassare (troppo poco local per lui :)). Ancora una sosta ad una spianata recintata, qui c’era la più famosa bidonville di Berlino ed un sacco di graffiti decorano ancora il muro di cinta in fondo, oltre all’immagine di una specie di doppio astronauta sulla facciata di un edificio in mattoni sullo sfondo. L’enorme graffito (forse il più famoso a Berlino, questa è la pagina dove potete conoscere un po’ di più del graffito a Berlino Est ) oggi è stato cancellato per decisione dell’artista, una volta demolite le case della bidonville non voleva che la speculazione edilizia sfruttasse la sua opera per dar una maggiore valore agli immobili, rimane solo una grande macchia di vernice nera che fa intendere cosa c’era prima, peccato!

Comincio ad accusare un po’ di stanchezza alle gambe, sono due ore che pedaliamo, passiamo davanti al Madonna Bar con le insegne tutte gialle, qui si dice che la postar americana e l’attore inglese si siano innamorati ai suoi tavolini. Ancora qualche chilometro e rientriamo alla base.

Gran bel giro questo in bicicletta di Berlino Est, chiaramente Ekki, la nostra guida, ha fatto la differenza, chiedete di lui a Berlin on Bike! Consigliatissimo il giro di Berlino Est anche per le famiglie, un modo diverso di esplorare una città ricca di segreti. Ricordarsi di portare con sé una bottiglietta d’acqua, la macchina fotografica, i guanti se ancora non fa caldo, e magari di usare il caschetto, obbligatorio direi per i bambini!

Informazioni suppletive per Berlin on Bike sul sito in inglese della compagnia di noleggio biciclette a Berlino.

Berlino Est vista dal sellino di una bicicletta ha qualcosa di affascinante, una pedalata nella storia di questa incredibile città tedesca, anche con i bimbi

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